Accidenti che confusione... Cerco di chiarirla un pelo, anche se, come al solito, in Italia le cose non sono mai facili.
Anzitutto esistono DUE leggi che parlano di motoveicoli di interesse storico, e conseguentemente esistono due insiemi ben distinti di "Moto storiche", insiemi che chiaramente hanno una area di intersezione, ma non coincidono.
La prima legge e' il codice della strada, che all'art. 60. "Motoveicoli e autoveicoli d'epoca e di interesse storico e collezionistico" cosi' definisce:
"Rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l'iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI."
Quindi per rientrare in questa categoria, che prevede differenze rispetto ai veicoli normali per le procedure di reimmatricolazione e di revisione periodica, occorre obbligatoriamente l'iscrizione ad un Registro Storico, (ASI o FMI, ma ivi inclusi anche quellli Fiat, Alfa Romeo e Lancia).
Poi abbiamo l'articolo 63 della legge 342/00 del 21/XI/2000, che garantisce l'esenzione dalla tassa di possesso ed il pagamento di un bollo di circolazione ridotto per i veicoli storici. Essa definisce una diversa categoria, gli "autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico". Sono veicoli costruiti da piu' di 20 anni ma meno di 30 (compiuti i 30 anni, non rivestono piu' un "particolare" interesse storico e collezionistico, e la esenzione dalla tassa di possesso spetta per "anzianita'" e non piu' per "particolarita'" del modello in esame). La definizione data da questa legge e' ben diversa da quella del Codice della Strada:
"Comma 2 - Si considerano veicoli di particolare interesse storico e collezionistico:
a) i veicoli costruiti specificamente per le competizioni;
b) i veicoli costruiti a scopo di ricerca tecnica o estetica, anche in vista di partecipazione ad esposizioni o mostre;
c) i veicoli i quali, pur non appartenendo alle categorie di cui alle lettere a) e b), rivestano un particolare interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume."
Ben pochi di noi hanno la fortuna di possedere veicoli delle categorie a) o b), quindi la maggior parte sara' interessato a rientarre nella categoria c).
E chi stabilisce se rientriamo in queste tre categorie, in un particolare anno? E' ancora la legge citata a stabilirlo:
"Comma 3 - I veicoli indicati al comma 2 sono individuati, con propria determinazione, dall'ASI e, per i motoveicoli, anche dalla FMI. Tale determinazione è aggiornata annualmente."
Orbene, ogni anno ASI ed FMI emettono questa famosa "determina", che stabilisce quali veicoli possano beneficiare della esenzione dal pagamento della tassa di possesso. L'ASI reitera ogni anno la stessa determina, nella quale in sostanza dice che sono di particolare interesse storico e collezionistico i veicoli iscritti al loro registro storico. Quindi per l'ASI c'e' perfetta coincidenza fra i requisiti richiesti dal CdS e dalla legge del 2000.
Ma la determina dell'FMI, invece, e' ben diversa! Essa infatti stabilisce due cose:
1) Sono comunque di particolare interesse colezionistico tutti i motoveicoli iscritto al proprio Registro Storico (e sin qui, si comporta come l'ASI)
2) Aggiunge poi pero' un elenco nominativo di marche e modelli, suddiviso per annate, che garantisce lo status di "motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico" ai possesori di tali veicoli anche se NON ISCRITTI al Registro Storico FMI.
Se dunque la nostra moto compare esplicitamente nell'elenco FMI (e le vecchie XTZ compaiono tutte, incluso il ST a partire da quest'anno), in base alla legge del 2010 dovremmo aver diritto a pagare il bollo ridotto (o non pagarlo affatto, se lasciamo la moto in garage) senza dover sborsare i soldi e fare la trafila per l''iscrizione al registro storico...
La legge e' chiara, l'elenco FMI pure, ma purtroppo alcune regioni, come la mia (Emilia-Romagna) adottano une interpretazione restritiva, e richiedono comunque l'iscrizione al Registro Storico anche per le moto gia' comunque inserite nell'elenco FMI.
E' ovvio come tale interpretazione sia sbagliata, e tutti coloro che non avevano pagato e sono andati in contradditorio davanti alla Commissione Tributaria Provinciale o Regionale hanno poi vinto, ma di fatto la Regione profitta della pigrizia dei cittadini, che per non imbarcarsi in una procedura legale antipatica, preferiscono pagare anche quando la legge direbbe che non ne hanno l'obbligo...
Va infine riaffermato che la legge non prevede la necessita' di alcuna autocertificazione o verifica tecnica sul moticiclo, se lo stesso risulta incluso della determina ASI o FMI, che sono gli unici enti titolati appunto a definire se un veicolo e' "di particolare interesse storico e collezionistico" al fine della esenzione del bollo. Sono pertanto parimenti arbitrarie le procedure di autocertificazione o di verifica tecnica messe im piedi da alcune Regioni (Lazio, Umbria), visto che non e' consentito alle regioni vessare i cittadini imponendo loro maggiori oneri e fastidi di quanto imposto dalla legge nazionale, su un tema quale il pagamento della tassa di possesso/circolazione dei evicoli, che e' un tema di chiara competenza statale, anche se poi lo Stato ha concesso alla Regioni di introitare tali tributi (ma senza devolverne alle regioni la relativa competenza normativa, come ampiamente argomentato dalla sentenza della Corte Costituzionale del 2005, che ha abrogato la legge regionale ligure in materia).
Se dunque vi interessa avere la moto iscritta al registro storico ASI o FMI, fate la procedura di iscrizione, e la stessa vi dara' anche diritto al bollo ridotto. Ma se vi interessa solo pagare meno bollo, e la moto ha piu' di 20 anni ed e' presente nell'elenco FMI, allora avete diritto semplicemente a pagare il bollo ridotto senza fare alcunche' di specifico. Se poi la Regione dopo qualche tempo si lamenta che non avete pagato il dovuto, tranquilli, la Commisione Tributaria Provinciale vi dara' sicuramente ragione (sinora tutte le contestazioni di questo tipo si sono risolte a danno della Regione).