Ciao. Non ricordo se, tempo fa, avevo parlato di questo semplice circuito che Honda forniva per valutare lo stato della bobina di alimentazione centralina sullo statore.
In pratica ti fa vedere, sul tester, il picco della tensione prodotta dalla bobina.
Se devi vedere se lo statore è a posto o meno, lo colleghi allo stesso e a un tester in cc, dai qualche pedalata e leggi il valore.
Qui il link:
www.xr-italia.com/forumxr/index.php?topi...sBJVWRgnmNM46VZJoZwA

Allora, avevo un po' di tempo, ho trovato diodo e condensatore adatto frugando nei cassetti. Ho messo assieme lo "scatolotto" e fatto qualche prova.




Collegato allo statore del dr che al momento avevo in manutenzione. Con qualche pedalata raggiunge i 180-185 volt. Questo può già essere un riferimento per i dr600, in quanto il mio statore dovrebbe essere a posto, l'accensione è perfetta, senza sintomi di cedimento, nemmeno a caldo
Prossimamente proverò anche il voltaggio dello statore della XT per avere un riferimento anche per le Yamaha.
La lettura del voltaggio dovrebbe essere un riferimento migliore della resistenza della bobina. Se i volt ci sono, infatti, e non hai scintilla, sei sicuro che il problema è altrove.

Bene, può sempre tornare utile.

carina la scatola stile art attack hai dimenticato la resistenza di scarica!
Qualche piccola inesattezza sul post che hai linkato, ma il succo è quello; però una considerazione: 30 anni fa i tester erano quelli che erano... forse oggi se ne potrebbe fare a meno.
Resta il fatto che si costruisce con quattro spiccioli, quindi perchè no

Eheh. La resistenza non l'ho dimenticata, è che ne avevo solo di più "piccole".
La resistenza poi non influisce sulla lettura, serve unicamente a scaricare il condensatore lasciando il tempo per fare la lettura con comodo.
Tuttavia c'è il tester in parallelo al condensatore. E già lui fa circa 10 Mohm di resistenza e scarica pian piano.
Poi, prima e dopo la lettura, fai corto con un cacciavite, vedi la scintilla e sei sicuro di non prendere poi la scossa dopo, quando stacchi il tutto.

A livello di curiosità, prima di attaccarlo alla moto, avevo provato attaccando per un attimo la 220 di rete.
E si vede bene che legge la tensione di picco, la massima raggiunta in ingresso.
Per la rete domestica, è sinusoidale a 230v, quindi dovrebbe arrivare a 230 x radice2 = 325volt.
Infatti.....

Il condensatore è piccolo. Ma quando lo scaricate fa una bella scintilla. Meglio non metterci il ditino. Scaricarlo sempre.

lo so che la resistenza serve solo a scaricare il condensatore, ma se nello schema linkato, con 2,2uF e 1Mohm puoi scaricare in pochi secondi, con la sola impedenza del tester diventano molti secondi, se poi aggiungiamo che nella tua realizzazione hai esagerato con i condensatori diventano minuti... scaricare con il corto non fa bene ai condensatori, è scomodo, e poi rovina cacciaviti inutilmente.

Ovvio che se lo colleghi nella presa di casa leggi la tensione di picco. Comunque come dicevo 30 e passa anni fa i tester digitali (e ad alta impedenza) erano gia poco diffusi, figuriamoci i TRMS... oggi lo prendi con 30 euro; per curiosità, prova a misurare senza lo scatolotto

Domanda: ma perchè???
I moderni mulimetri digitali possono benissimo leggere il segnale AC prodotto dallo statore, senza alcun circuito intermedio...
I migliori consentono pure di scegliere fra valore "true RMS" e valore di picco.
Infine, con qualche decina di euro in più, ti accatti un vero oscilloscopio...

AngeloFarina ha scritto:
e magari hanno anche la funzione peack hold, primitivamente espletata dall'accrocco